Messaggio di fine anno scolastico 2019 – 2020

Carissimi Bambini e Ragazzi, Studenti e Studentesse,

Carissimi Docenti, Collaboratori ATA e DSGA

Carissimi Genitori,

si concludono le lezioni di un anno scolastico che sicuramente tutti ricorderemo a lungo. Possiamo definirlo un anno scolastico storico in cui abbiamo avuto modo di confrontarci con tutta la gamma dei sentimenti umani che ci attraversano quando si viene messi alla prova.

Ricordo che nel mio saluto iniziale ero partito proprio dal valore simbolico di riaprire le porte della scuola come auspicio per tutti di un anno ricco di prospettive, di intelligenza, creatività, di impegni, di occasioni di crescita, collaborazione e alleanza educativa.

Oggi, riaprire le porte della scuola è anche un grande desiderio e un forte bisogno di tutti, dopo mesi in cui abbiamo dovuto sperimentare il prezzo della loro chiusura, come di quella delle porte delle case, dei luoghi di lavoro e di ritrovo, degli spazi in cui abbiamo imparato a tessere relazioni sociali significative, legami di comunità civile e familiare.

Abbiamo familiarizzato con parole “nuove”: lockdown, distanziamento, pandemia, curva epidemica, quarantena, DPCM, paziente zero, infodemia, DAD (didattica a distanza), … .

Tra tutte, credo che la “distanza” rimanga proprio la cifra di questo tempo, l’atteggiamento e la condizione con cui abbiamo dovuto confrontarci quotidianamente con noi stessi e nei rapporti con gli altri. Ancora oggi la distanza rimane un monito e una prospettiva con cui convivere ancora per un certo tempo. Distanti ma uniti è l’hastag che sentiamo ripetere come un mantra.

La distanza è insopportabile per ogni essere vivente caratterizzato da un bisogno fondamentale di socialità: in particolare, per l’essere umano (animale sociale per eccellenza secondo il filosofo greco Aristotele) che vive la socialità come un bisogno primario, perché solo nella relazione con gli altri è possibile costruire ed esplicare la propria personalità.

Abbiamo fatto di tutto per colmare la “distanza”.

In particolar modo, penso alla didattica a distanza che con tanta dedizione e straordinario impegno tutti i docenti hanno costruito e declinato come esperienza possibile in questi mesi, percorrendo modalità e risorse del tutto ignote o estranee alle consolidate pratiche vissute nelle classi.

Penso al lavoro agile del DSGA e del personale di segreteria, che nel silenzio dell’impegno quotidiano ha continuato ad assicurare supporto amministrativo alle incessanti richieste per la gestione dell’emergenza unitamente all’evasione delle incombenze ordinarie.

Penso al super lavoro cui sono costretti i collaboratori scolastici, che dopo una pausa forzata, sono adesso chiamati a moltiplicare gli sforzi nelle operazioni di pulizia, igienizzazione e riorganizzazione degli spazi in vista della ripresa delle attività didattiche in presenza a settembre. A tutti va il nostro personale ringraziamento.

Penso alle famiglie, che hanno dovuto mediare questo tempo difficile, anche dal punto di vista scolastico, con i loro figli a partire dai quelli più piccoli. Un esempio per tutti: alla scuola dell’Infanzia, dove anche lì ha preso forma giorno dopo giorno una progettazione senza precedenti, oltre le mura della scuola, utilizzando smartphone, video divertenti, letture, poesie, canzoncine a distanza, lavoretti da fare in casa con i genitori o fratelli e sorelle, … l’età dei bambini ha imposto la costante mediazione delle famiglie perché i nostri piccoli potessero avere accesso agli strumenti tecnologici necessari per veicolare le proposte e le sollecitazioni delle insegnanti. Se ciò, da un lato, ha costituito un’eccezionale occasione di partecipazione al percorso didattico possibile e un rafforzamento dell’alleanza educativa scuola-famiglia, dall’altro ha comportato una non semplice condivisione dei dispositivi necessari, utilizzati anche e primariamente per esigenze familiari e lavorative. Gli esempi potrebbero moltiplicarsi per i vari ordini di scuola.

Per essere vicini tutti abbiamo dovuto riorganizzarci in fretta ed imparare in breve tempo saperi nuovi, digitali, telematici, per tornare a vederci, parlarci, dialogare, stare ancora insieme pur nella lontananza e, così, continuare a tessere la storia di una comunità scolastica, che rimane la nostra ricchezza più grande.

Un grande grazie, quindi a tutti i bambini e le bambine, ai ragazzi e alle ragazze, alle famiglie per esserci stati, per l’impegno costante nel provare a vivere questo nuovo modo di fare scuola ma non a scuola, condividendo tempi, spazi e dispositivi; apprendendo procedure, piattaforme e differenti modalità di interazione.

Questo lavoro di squadra ci ha permesso di raggiungere tutti, studenti e famiglie, di non lasciare indietro nessuno, mettendo a disposizione in comodato d’uso circa un centinaio di dispositivi digitali (PC e Tablet) per le situazioni in cui si è reso necessario. Devo dire che lo sforzo non è stato vano. C’è stata una straordinaria risposta e nei limiti del possibile, e talvolta anche oltre il possibile, abbiamo continuato ad essere una scuola, dando a tutti la possibilità di rimanere in relazione e di frequentare le videolezioni per proseguire il percorso scolastico bruscamente interrotto.

Un grazie speciale va ai miei collaboratori, vicaria e referenti dei vari plessi, alle funzioni strumentali, ai coordinatori di classe e ai presidenti di interclasse e di intersezione che non hanno smesso di sostenere, con il loro personale contributo ed un lavoro incessante, i processi riorganizzativi e di supporto che le novità impreviste di quest’anno hanno comportato con continui riadattamenti.

Pur nelle difficoltà è stato un anno straordinario, che può offrire alla scuola un’occasione unica per rinnovarsi e ripartire.

Non perdiamo l’occasione! Continuiamo a gettare il cuore e lo sguardo oltre il limite!

Adesso è tempo di vacanza e di speranza, mentre ci prepariamo per riaprire le porte a settembre.

Abbiamo bisogno di ricostituirci dopo un periodo così complicato e mi auguro che questo tempo estivo dia a tutti l’occasione di vivere belle esperienze di riposo, di socialità e di arricchimento culturale in famiglia e con gli amici secondo le nuove disposizioni governative.

Che sia anche un tempo di speranza, perché ci attende un grande impegno per tornare ad essere una comunità viva, ricca di relazioni umane, solidale, accogliente e sicura. C’è bisogno dell’entusiasmo e del contributo di tutti, perché è insieme che si possono realizzare i sogni più belli.

Riaprire le porte della scuola (certamente in sicurezza) è l’obiettivo; riaprire le porte di una scuola accogliente, rinnovata, moderna, sempre più inclusiva, ricca di passione educativa e professionalità è il nostro sogno.

Perché possa diventare realtà c’è bisogno di tutti. In fondo essere comunità vuol dire proprio questo: mettere in comune i nostri talenti, le nostre risorse e le nostre capacità per il bene comune.

Infine, un saluto particolare ai nostri alunni dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia, delle classi quinte della scuola primaria e delle classi terze della scuola secondaria di 1° grado che stanno concludendo il loro percorso scolastico in modo diverso da come avrebbero voluto. In questi giorni avremmo volentieri assistito ai momenti di festa e di saluto, agli abbracci commossi di chi ha condiviso un pezzo importante del percorso di vita, agli sguardi colmi di gratitudine per i docenti che hanno accompagnato, per le famiglie che sono state presenti, per l’amicizia condivisa nei giorni di sole come in quelli di pioggia. A voi tutti, bambine e bambini, ragazze e ragazzi, voglio dire che nulla di tutto questo è perduto, finché lo custodiamo nel nostro cuore. Fate tesoro di questa esperienza di crescita umana e culturale per affrontare il cammino della vita che prosegue per strade nuove ed entusiasmanti, dove una nuova ricchezza di relazioni, di esperienze, di conoscenze, di crescita personale e sociale vi attende, affinché possiate diventare sempre più protagonisti della vostra vita e del bene comune che sarà reso possibile dalle vostre scelte. Un grande incoraggiamento, un grande affettuoso abbraccio e infiniti auguri a tutti voi che custodite la nostra speranza in un futuro migliore. Buon cammino a tutti!

Con questi desideri e auspici, voglio augurare a tutti alunni, docenti, collaboratori scolastici, personale della scuola, membri del Consiglio di Istituto e famiglie, giorni sereni di riposo, di relazioni umane ricche e feconde, da riempire di bellezza, da cui ripartire migliori per migliorare.

Il dirigente scolastico

Salvatore Biondo

 

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